Il Recovery Plan è un insieme di riforme che favoriscono la ripartenza dell’Italia.
Le riforme del Recovery Plan puntano a rendere più forte la pubblica amministrazione, il sistema produttivo e intensificare gli sforzi per la lotta alla povertà, all’esclusione sociale e alle disuguaglianze.
L’ammontare degli investimenti previsti nel PNRR ( Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ) approvato dal Governo Draghi sale a 222,1 miliardi.
Il PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza disegna le misure che dovranno dare attuazione in Italia al programma Next Generation EU, così da consentire la piena ripartenza del Paese.
Ai 191,5 miliardi previsti dal Recovery and Resilience Facility si affiancano 30 miliardi del Fondo Complementare, stanziato con l’obiettivo di attuare tutte le riforme proposte.
Il testo del Recovery Plan è suddiviso in sei missioni e 16 componenti:
- digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
- rivoluzione verde e transizione ecologica;
- infrastrutture per una mobilità sostenibile;
- istruzione e ricerca;
- inclusione e coesione;
- salute.
Il testo definitivo del Recovery Plan è stato presentato in Consiglio dei Ministri il 24 aprile 2021, ed in seguito trasmesso in Parlamento per la discussione.
Cosa prevede il testo?
Nel testo si trovano diversi obiettivi:
- modernizzare la pubblica amministrazione,
- rafforzare il sistema produttivo
- intensificare gli sforzi nel contrasto alla povertà, all’esclusione sociale e alle disuguaglianze.
Il Recovery Plan italiano è stato costruito in base ai parametri fissati dai regolamenti europei.
Il 40% delle risorse sono destinate al Sud, con il fine di raggiungere l’obiettivo ambizioso del riequilibrio territoriale.
Il Recovery Paln vuole dare sostegno anche all’istruzione, formazione e occupazione dei giovani.
Scendendo nel dettaglio delle 6 missioni previste dal Recovery Plan, si evidenziano i seguenti aspetti:
- ci sono 49,2 miliardi per la digitalizzazione, così da promuovere e sostenere la trasformazione digitale del Paese e l’innovazione del sistema produttivo e investire nel settore del turismo e cultura.
- per la missione Rivoluzione verde e transizione ecologica vengono stanziati 68,6 miliardi, per migliorare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico.
- per le Infrastrutture e mobilità sostenibile ci sono 31,4 miliardi, così da consentire lo sviluppo di una infrastruttura di trasporto moderna. Si prevede una modernizzazione delle linee ferroviarie regionali.
- per l’ Istruzione e Ricerca vengono stanziati 31,9 miliardi di risorse, con il fine di rafforzare il sistema educativo.
- per la missione Inclusione e Coesione ci sono 22,4 miliardi di risorse e riguarda le donne e i giovani.
- infine ci sono 20,2 miliardi per la missione Salute. L’obiettivo è potenziare le strutture mediche sul territorio.
E’ previsto il potenziamento dell’assistenza domiciliare perché si vuole far diventare la casa il primo luogo di cura, anche mediante telemedicina e assistenza remota.
Tra le riforme strutturali previste dal PNRR c’è poi quella della giustizia, per ridurre la durata dei processi ed affrontare il problema degli arretrati giudiziari.
Il testo del Recovery Plan prevede un piano di revisione al Parlamento, con il fine di ridurre le tasse sul lavoro, ed in linea con le raccomandazioni UE all’Italia.
Nel Recovery Plan c’è il tema della lotta all’evasione, in particolare nella forma dell’omessa fatturazione, e del potenziamento dei pagamenti elettronici obbligatori.
L’ultima parte è dedicata alle pensioni. Si dovrebbe ridurre il peso delle pensioni di vecchiaia nella spesa pubblica e creare margini per altra spesa sociale e spesa pubblica favorevole alla crescita.
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