Nel panorama lavorativo italiano, la possibilità di avere una partita IVA e un lavoro dipendente contemporaneamente è una realtà sempre più comune.
Avere una partita IVA e un lavoro dipendente è possibile e può offrire numerose opportunità, ma è fondamentale conoscere e rispettare le normative vigenti.
Molti professionisti scelgono di affiancare un’attività autonoma alla propria occupazione fissa, sia per aumentare il proprio reddito che per inseguire una passione o un progetto imprenditoriale.
Ma come funziona dal punto di vista legale e fiscale? In questo articolo, vedremo i principali aspetti di questa combinazione, analizzando vantaggi, obblighi e possibili limitazioni
È possibile avere partita IVA e lavoro dipendente?
Sì, in Italia è perfettamente legale avere una partita IVA e un lavoro dipendente contemporaneamente. Tuttavia, ci sono alcune regole da rispettare per evitare conflitti di interesse o problematiche fiscali.
Il Codice Civile, infatti, non pone limitazioni dirette a chi vuole svolgere un’attività autonoma mentre è impiegato come lavoratore dipendente, a meno che non ci sia un esplicito divieto nel contratto di lavoro. Pertanto, è fondamentale verificare se il proprio contratto preveda clausole di esclusività o non concorrenza.
Le clausole di esclusività e non concorrenza
In alcuni contratti di lavoro, specialmente nei settori privati e in ruoli dirigenziali o altamente specializzati, possono essere inserite clausole di esclusività o non concorrenza. Queste clausole impediscono al lavoratore di svolgere attività che potrebbero entrare in conflitto con l’azienda per cui lavora.
La clausola di esclusività vieta al dipendente di svolgere altri lavori o attività lavorative durante la durata del contratto.
La clausola di non concorrenza, invece, impedisce al dipendente di svolgere attività che competono direttamente con quelle del datore di lavoro.
Se il tuo contratto include una di queste clausole, aprire una partita IVA per un’attività autonoma potrebbe violare il contratto, con conseguenze legali o la perdita del posto di lavoro.
In ogni caso, è consigliabile consultare il proprio datore di lavoro o un commercialista/consulente del lavoro per avere chiarezza su questi aspetti.
Partita IVA e dipendente pubblico
Un caso particolare è rappresentato dai lavoratori dipendenti del settore pubblico. Per legge, i dipendenti pubblici non possono svolgere attività lavorative esterne senza una specifica autorizzazione, che viene concessa solo in particolari casi e previa richiesta scritta.
In alcune situazioni, tuttavia, è possibile ottenere il via libera per l’apertura della partita IVA, ma l’attività svolta non deve interferire con l’impiego pubblico o entrare in conflitto con esso. Anche qui, la consulenza di un esperto può aiutare a chiarire eventuali dubbi.
Vantaggi di avere partita IVA e lavoro dipendente
Affiancare un’attività autonoma al lavoro dipendente può offrire diversi vantaggi:
- Aumento delle entrate: Svolgere attività extra rispetto al lavoro dipendente consente di incrementare il reddito complessivo. Questo è particolarmente utile per chi vuole sviluppare progetti imprenditoriali o diversificare le proprie fonti di guadagno.
- Sperimentazione imprenditoriale: La partita IVA permette di testare un’attività autonoma senza dover rinunciare alla stabilità economica del lavoro dipendente. Questo approccio graduale può essere meno rischioso rispetto all’avvio di un’attività imprenditoriale a tempo pieno.
- Flessibilità lavorativa: Con la partita IVA, è possibile gestire il proprio tempo in modo più flessibile rispetto a un lavoro subordinato, permettendo di dedicare il tempo extra a progetti personali o collaborazioni esterne.
Regime fiscale e contributivo
Un aspetto fondamentale da considerare quando si ha una partita IVA e un lavoro dipendente riguarda il regime fiscale e contributivo.
Se il lavoratore dipendente è già iscritto a un ente previdenziale (come l’INPS), l’attività con partita IVA può comportare la doppia contribuzione solo se si opera in settori diversi. Tuttavia, chi rientra nel regime forfettario potrebbe beneficiare di agevolazioni contributive.
I redditi derivanti dalla partita IVA e dal lavoro dipendente vengono cumulati e tassati insieme in sede di dichiarazione dei redditi. Questo potrebbe comportare l’aumento dell’aliquota IRPEF da applicare, poiché il totale dei redditi percepiti sarà più alto
Prima di aprire una partita IVA, è consigliabile verificare attentamente le clausole del proprio contratto di lavoro e considerare eventuali limitazioni, soprattutto se si è dipendenti pubblici.
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